“Non oso vivere”
Ho problemi con la percezione della realtà: tutto ciò che circonda e io stesso sembra quasi insignificante. Faccio qualcosa e vivo sulla macchina. Circa 2 mesi fa, il mio soggiorno in un ospedale psichiatrico con una diagnosi di depersonalizzazione è terminata. Nella nostra ultima conversazione, lo psicoterapeuta ha detto che non ero malato, che questa è la mia proprietà come un “giullare” così deridermi. Ma io stesso sento di avere catastroficamente la mancanza di fiducia. Sto cercando ossessivamente di capire chi sono. Ma, avendo capito, non accetto la mia visione, cerco di scegliere parole migliori. Spesso, quando penso al mio corpo o accetto il fatto che sono mortale e non c’è tempo per nessuna assurdità, ottengo una percezione chiara, capisco dove io, come vivere. Ma in questo momento diventa spaventoso che tutto sia così semplice, mi sento vulnerabilità, come se non potessi fidarmi di me stesso che posso e voglio vivere così.
È fantastico che lo psichiatra non confermi la diagnosi fatta prima! Dici che il mondo sembra essere separato da te e “insignificante”. Riconosci solo il mondo mentale: esperienze ed eventi interni. Naturalmente, tale installazione complica la comunicazione con le persone. Hai formato un deficit in questo settore, quindi è difficile per te guadagnare fiducia in se stessi.
Inoltre, descrivi una sfiducia piuttosto seria nei tuoi confronti. Questo ti impedisce di aderire ad una linea di comportamento adottata. Naturalmente, in questo modo per vivere paralizzano qualsiasi soluzioni e non consente loro di implementare.
Quali sono le opinioni a cui aderire e come vivere, affermi in pratica, provando letteralmente nella vita reale e raccogliendo feedback, valutando le tue reazioni. Le persone non sono robot e non auto che possono essere programmate. Le persone controllano sempre le installazioni con la pratica.
Dalla tua lettera sembra che tu
abbia paura di ammettere il tuo arto. Sei stato dimesso dall’ospedale senza confermare la diagnosi, ma il problema è rimasto. Penso che la terapia individuale ti sia mostrata: devi capire come è stata formata questa paura. Portare il tuo corpo e la vita in giro è prendere l’arto di tutto. La negazione salva brevemente da esperienze gravi, ma interferisce con la vita. Forse una volta che la tua psiche con una negazione ti ha salvato da un’esperienza insopportabile, ma ho dimenticato di tornare indietro per aiutarla. In situazioni come la tua, è necessaria una comunicazione costante e regolare con uno specialista. Ora, quando non esiste uno stato acuto, hai bisogno di qualcuno che sosterrà e ti aiuterà, comprendendo l’essenza della tua condizione.
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